"Mancano oltre 5.500 medici di medicina generale e sempre più cittadini faticano a trovare un medico di famiglia, soprattutto nelle grandi Regioni".

A lanciare l’allarme è la Fondazione Gimbe, che ha analizzato dinamiche e criticità normative che regolano l’inserimento dei medici di medicina generale nel Servizio Sanitario Nazionale, stimando l’entità della loro carenza nelle regioni italiane. Complessivamente ne mancano oltre 5.500 - anche se, precisa il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta, “è possibile stimare solo il fabbisogno medio regionale di MMG in base al numero di assistiti, poiché la carenza in ciascun ambito territoriale viene identificata dalle ASL secondo variabili locali - il 52% è sovraccarico di assistiti, 7.300 andranno in pensione entro il 2027 e sempre meno giovani scelgono la professione: nel 2024 il 15% delle borse di studio non sono state assegnate, con punte di oltre il 40% in sei Regioni.

Guardando ai dati regionali, in Emilia-Romagna - secondo la stima della Fondazione Gimbe - mancano 536 medici di medicina generale; un numero che deriva dal calcolo fatto sulla base del rapporto ottimale, che è di un medico ogni 1.200 assistiti. Nella nostra regione il massimale di 1.500 assistiti viene superato dal 57,6% del totale dei medici di famiglia, un dato superiore alla media nazionale (51,7%), così come quello del numero medio di assistiti, pari a 1.439 (contro i 1.374 del dato italiano). Tra il 2019 e il 2023 i medici di medicina generale in regione si sono ridotti del 9,3% (media nazionale -12,7%). In controtendenza nel 2024 rispetto ai dati nazionali, invece, il numero dei partecipanti al concorso nazionale per il corso di formazione specifica, superiori di 21 unità rispetto ai posti disponibili.

Passando ai numeri nazionali, sulla base dei dati SISAC al 1° gennaio 2024 - spiega la Fondazione Gimbe -, la carenza complessiva è stimata in 5.575 MMG, distribuiti in 17 Regioni e Province autonome.  Le situazioni più critiche si registrano in quasi tutte le grandi Regioni: Lombardia (-1.525), Veneto (-785), Campania (-652), Emilia Romagna (-536), Piemonte (-431) e Toscana (-345). Non si rilevano, invece, carenze in Basilicata, Molise, Umbria e Sicilia . “Ovviamente – commenta Cartabellotta - trattandosi di stime sulla carenza media regionale, non si può escludere che anche in queste Regioni vi siano aree prive di MMG». Sempre secondo i dati SISAC, al 1° gennaio 2023 i 37.260 MMG avevano in carico quasi 51,2 milioni di assistiti, con una media di 1.374 assistiti per medico e variazioni significative tra Regioni: dai 1.100 del Molise ai 1.548 della Provincia autonoma di Bolzano.

Nuovi MMG - Nel periodo 2014-2017, il numero annuale di borse di studio ministeriali per il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale si è mantenuto intorno a 1.000, un numero - rileva la Fondazione Gimbe - "largamente insufficiente a coprire il fabbisogno di nuovi MMG rispetto ai pensionamenti attesi". Successivamente, il numero è aumentato sino a 4.362 nel 2021, grazie al sovrapporsi di due finanziamenti straordinari: 3.277 borse stanziate dal DL Calabria (2019-2022) e 2.700 dai fondi del PNRR (2021-2023). Dal 2022, il numero di borse è progressivamente diminuito, stabilizzandosi intorno a 2.600 nel 2023 e nel 2024 (figura 5). Secondo il Ministero della Salute e i dati forniti dalla Provincia Autonoma di Bolzano, nel 2024 i partecipanti al concorso nazionale sono stati inferiori ai posti disponibili: 2.240 candidati per 2.623 borse, con un gap di 383 posti (-15%). La mancata presentazione di candidati è molto evidente in alcune Regioni: Marche (-68%), Molise (-67%), Provincia autonoma di Bolzano (-57%), Lombardia (-45%), Liguria (-42%), Veneto (-41%).

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Ricambio generazionale al 2027 - Se tutti i MMG andassero in pensione a 70 anni e tutte le borse di studio finanziate tra il 2021 e il 2024 fossero assegnate e completate, nel 2027 le nuove leve coprirebbero i pensionamenti attesi e le carenze rilevate nel 2023. "In realtà - spiega Cartabellotta - questo scenario è poco realistico: sempre più medici si ritirano prima dei 70 anni e, soprattutto, sta aumentando il divario tra borse finanziate e iscritti che completano il ciclo formativo. Un gap legato da un lato alla mancata partecipazione al concorso, con il 15% delle borse non assegnate nel 2024, dall’altro agli abbandoni durante il percorso formativo, che coinvolgono almeno il 20% degli iscritti".

"L’allarme sulla carenza dei MMG - commenta il Presidente della Fondazione Gimbe - riguarda ormai tutte le Regioni e affonda le radici in una programmazione inadeguata, che non ha garantito il ricambio generazionale in relazione ai pensionamenti attesi. Negli ultimi anni poi la professione ha perso sempre più attrattività, rendendo oggi spesso difficile per i cittadini trovare un MMG vicino a casa, con conseguenti disagi e rischi per la salute, soprattutto per anziani e persone fragili».

Il report completo è disponibile a questo link