Una forte interazione tra Oncologi e Medici di medicina generale da realizzare anche attraverso strumenti tecnici per facilitare la telemedicina, con l’obiettivo di rispondere alle diverse esigenze dei pazienti oncologici, ai quali garantire continuità assistenziale dall’ospedale al territorio, affinché non si sentano abbandonati durante i percorsi di follow-up, guarigione o nella fase più delicata delle cure palliative.

Sono alcune delle indicazioni emerse da uno studio, fresco di pubblicazione sull’International Journal of Healthcare Management, che vede tra gli autori l’oncologo piacentino Luigi Cavanna e prende le mosse dall’esperienza del Cipomo Day, appuntamento annuale del Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri, che nell’edizione 2022 - in collaborazione con FNOMCEO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri - organizzò un tavolo di confronto tra oncologi e medici di famiglia per una transizione integrata delle terapie oncologiche dall’ospedale al territorio. Nello specifico, diversi professionisti parteciparono a tre tavole rotonde, una per macroarea nazionale (Nord, Centro, Sud), con al centro altrettante tematiche: le cure simultanee sul territorio durante la terapia oncologica attiva, le cure palliative come modello di transizione tra ospedale e territorio e la transizione ospedale-territorio nella fase della guarigione. Numerose le sollecitazioni emerse nel corso dagli incontri, dall’importanza della realizzazione di un sistema informatizzato per velocizzare l’interazione, l’integrazione e il teleconsulto tra oncologi e medici del territorio - per garantire al paziente oncologico un’assistenza completa ed integrata in tutte le fasi della malattia, - alla necessità di una corretta informazione ed educazione sanitaria del paziente e del caregiver, fino al coinvolgimento e alla formazione delle associazioni di volontariato, oltre al personale sanitario.

“Uno stretto rapporto tra oncologi ospedalieri e medici di medicina generale è fondamentale - sottolinea Cavanna, già presidente del Cipomo - e dall’esperienza del Cipomo Day è emersa la necessità e la voglia di collaborare tra i professionisti per l’assistenza a pazienti che hanno diverse esigenze nelle differenti fasi della malattia e grazie ai progressi continui della ricerca hanno di gran lunga aumentato le loro aspettative di vita; proprio la rapida evoluzione per quanto riguarda le terapie rende fondamentale avere momenti di formazione sugli effetti collaterali. Si tratta di un discorso, avviato dal Cipomo con l’evento del 2022, che non si è fermato. Tutt’oggi è attivo un tavolo di lavoro con i colleghi di medicina generale: una collaborazione di sostanza, per affrontare insieme le problematiche più rilevanti”.