Il Ministero della Salute ha pubblicato la circolare 18 settembre 2024 recante “Infezione da mpox virus (MPXV): Aggiornamento delle definizioni di caso e note tecniche per la diagnosi di laboratorio”.

Si definisce caso sospetto - si legge - "una persona che risulti essere un contatto di caso probabile o confermato nei 21 giorni precedenti l’esordio di sintomatologia e che presenti almeno uno dei seguenti sintomi o segni: insorgenza acuta di febbre (>38,5°C), mal di testa, mialgia, mal di schiena, astenia; oppure una persona che presenti un'eruzione cutanea acuta inspiegabile, lesioni della mucosa o linfoadenopatia (ingrossamento dei linfonodi). L'eruzione cutanea può comprendere lesioni singole o multiple nella regione ano-genitale o in altre parti del corpo. Le lesioni della mucosa possono includere lesioni singole o multiple nel cavo orale, nella congiuntiva, nell'uretra, nel pene, nella vagina o nell'ano-retto. Le lesioni ano-rettali possono anche manifestarsi come infiammazione ano- rettale (proctite), dolore e/o sanguinamento.

e per la quale le seguenti cause comuni di eruzione cutanea acuta o lesioni non spiegano completamente il quadro clinico: varicella zoster, herpes zoster, morbillo, herpes simplex, infezioni batteriche della pelle, infezione diffusa da gonococco, sifilide primaria o secondaria, cancrena, linfogranuloma venereo, granuloma inguinale, mollusco contagioso, reazione allergica (per esempio, alle piante); e qualsiasi altra causa comune localmente rilevante di eruzione papulare o vescicolare".

Caso probabile: "Una persona che presenti un'eruzione cutanea acuta inspiegabile, lesioni della mucosa o linfoadenopatia (ingrossamento dei linfonodi). L'eruzione cutanea può comprendere lesioni singole o multiple nella regione ano-genitale o in altre parti del corpo. Le lesioni della mucosa possono includere lesioni singole o multiple nel cavo orale, nella congiuntiva, nell'uretra, nel pene, nella vagina o nell'ano-retto. Le lesioni ano-rettali possono anche manifestarsi come infiammazione ano- rettale (proctite), dolore e/o sanguinamento

e uno o più dei seguenti elementi: ha un legame epidemiologico con un caso probabile o confermato di mpox nei 21 giorni precedenti l'insorgenza dei sintomi; ha avuto partner sessuali multipli o anonimi nei 21 giorni precedenti la comparsa dei sintomi; 
è risultato positivo al test per l'infezione da orthopoxvirus (ad esempio, PCR specifica per 
OPXV senza PCR o sequenziamento specifico per MPXV)". 


Caso confermato: 
"Caso confermato in laboratorio per infezione da MPXV attraverso la rilevazione di sequenze uniche di DNA virale mediante reazione a catena della polimerasi (PCR)4 in tempo reale e/o sequenziamento". 


Caso scartato: 
"Un caso sospetto o probabile per il quale i test di laboratorio mediante PCR e/o sequenziamento su campioni di liquido delle lesioni cutanee o delle croste sono risultati negativi per MPXV. Al contrario un caso probabile, rilevato retrospettivamente, per il quale non sia più possibile eseguire adeguatamente l'analisi della lesione (ad esempio, dopo la caduta delle croste) e nessun altro campione risulti positivo alla PCR, rimane classificato come caso probabile". 


Caso di sospetta reinfezione: Una persona che soddisfi attualmente i criteri di caso confermato di mpox e
- presenti una storia documentata di una precedente infezione da MPXV, sospetta, probabile o confermata; 

- senza evidenza di una risoluzione clinica completa dell'episodio precedente. 


Caso di probabile reinfezione: 
"Una persona che soddisfi attualmente i criteri di caso confermato di mpox 
e 

- presenti una storia documentata di una precedente infezione da MPXV, probabile o 
confermata; 

- con completa risoluzione clinica della precedente infezione da MPXV; 

- il tempo intercorso tra la risoluzione del primo episodio e l’insorgenza dei nuovi sintomi è 
minore di tre mesi". 


Caso confermato di reinfezione: "Una persona che soddisfi attualmente i criteri di caso confermato di mpox e
- presenti una storia documentata di una precedente infezione da MPXV confermata; 

- con completa risoluzione clinica della precedente infezione da MPXV; 

- il tempo intercorso tra la risoluzione del primo episodio e l’insorgenza dei nuovi sintomi è 
maggiore o pari ai tre mesi; 

- quando possibile, la differenziazione dei ceppi virali è effettuata mediante sequenziamento 
genetico.

Oppure ha una probabile reinfezione da MPXV (come descritto sopra) con una significativa differenziazione dei ceppi tra le due infezioni da MPXV (ad esempio, lignaggio diverso e lignaggi discendenti) attraverso il sequenziamento genetico". 


Si ribadisce - evidenzia la circolare - l’importanza di segnalare tempestivamente i nuovi casi di mpox tramite la piattaforma PREMAL.
 Nelle more dell’aggiornamento della scheda PREMAL è necessario riportare il dato del clade e dell’eventuale confermata reinfezione nelle note. Si ricorda di compilare la scheda PREMAL in tutte le parti e di trasmettere tempestivamente all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. del Ministero della Salute eventuali informazioni necessarie ai fini di tracciamento dei contatti.

pdf La Circolare (596 KB)