Il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, è stato ascoltato in audizione presso la Commissione XI – Lavoro della Camera, nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro.
"L’IA (Intelligenza Artificiale) in medicina rappresenta l’innovazione dirompente per eccellenza - ha affermato Anelli -: la disponibilità di una mole di dati praticamente illimitata e la possibilità di una facile e immediata elaborazione stanno aprendo scenari impensabili e dalle grandi potenzialità per pazienti ed operatori, anche e soprattutto in logica predittiva. Tuttavia, non è priva di criticità e come tutti gli strumenti può prestarsi a un utilizzo improprio. La diffusione massiva e sistemica di applicazioni di IA impone la necessità di una regolamentazione chiara e condivisa in linea con l’Europa, soprattutto in una fase come quella attuale che potremmo definire primordiale.
Per il presidente FNOMCeO, l'impatto dell'Intelligenza Artificiale nella professione medica è profondo e multiforme, trasformando molti aspetti della fornitura di cure mediche, della ricerca e dell'amministrazione. Rimane comunque evidente che il ruolo del medico rimarrà centrale nella gestione del paziente, soprattutto per quanto riguarda l’approccio empatico e la capacità di sintesi per operare scelte che possono anche essere difformi da quanto un’analisi computazionale, statistica o basata su riconoscimento di pattern possano raccomandare. Strumenti e dispositivi alimentati dall'IA possono monitorare la salute dei pazienti in tempo reale, fornendo dati critici agli operatorisanitari. Questo è particolarmente utile nella gestione delle malattie croniche e in contesti come le unità di terapia intensiva. L'IA sta cambiando anche il modo in cui vengono formati i professionisti medici, offrendo strumenti di simulazione avanzati e intuizioni basate su dati sulle malattie e le strategie di trattamento. In sintesi, l'IA nella professione medica non solo sta migliorando l'efficienza e l'accuratezza dei servizi sanitari, ma sta anche aprendo la strada a soluzioni sanitarie più innovative, personalizzate e accessibili in tutto il mondo. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide etiche, legali e formative che accompagnano questi sviluppi. La privacy dei dati, la sicurezza informatica, la responsabilità medica e l'interpretazione corretta delle informazioni generate dall'IA sono tutti aspetti critici che devono essere gestiti attentamente".
Tra i rischi paventati da Anelli, anche quelli legati a un "approccio eccessivamente centrato sull’efficienza, che potrebbe ridurre l’interazione umana e ridimensionare l’interazione medico-paziente". L’IA potrebbe inoltre "non essere in grado di considerare adeguatamente la complessità del contesto clinico del singolo paziente, influenzato anche da fattori socioeconomici e da convinzioni e preferenze personali". Ancora, gli algoritmi "potrebbero rispecchiare i pregiudizi umani nelle scelte decisionali o diventare il “magazzino” dell’opinione medica collettiva" e "potrebbero perseguire obiettivi non etici. Il conflitto etico potrebbe crearsi per le differenze di intenti e obiettivi tra chi finanzia e realizza un algoritmo e chi lo utilizza". "Per mitigare questi rischi - sostiene Anelli -, è essenziale trovare un equilibrio tra l'efficienza offerta dall'IA e la necessità di considerare l'individualità e il contesto clinico di ciascun paziente. Gli operatori sanitari dovrebbero essere coinvolti attivamente nella gestione e nella supervisione dei sistemi di IA, garantendo che la tecnologia sia utilizzata come strumento complementare e non come sostituto delle competenze umane. Normative e linee guida chiare sono fondamentali per garantire un utilizzo etico e sicuro dell'IA in ambito medico".
"Sosteniamo, quindi, come FNOMCeO - ha concluso - l’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale, affinché la digitalizzazione e la produzione di dati possano giocare un ruolo fondamentale nel rendere le prestazioni sanitarie più efficienti, veloci e sostenibili, al precipuo fine di concretizzare quella tutela dei diritti, alla salute, all’uguaglianza, che, come Ordine, siamo chiamati a garantire. Occorrono tuttavia regole etiche - e infatti l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è una delle direttrici che orientano l’aggiornamento, in corso, del Codice di Deontologia medica - e normative. L’intelligenza artificiale diventerà un ausilio fondamentale per essere sempre più precisi nella diagnosi e per essere più efficaci nella terapia, ma non potrà mai essere un surrogato, un sostituto del medico. Pertanto, in considerazione della rilevanza della materia oggetto di esame, la FNOMCeO ribadisce la disponibilità al confronto al fine di riconoscere il ruolo e il contributo dei professionisti medici all’interno di un percorso assistenziale innovativo basato sull’intelligenza artificiale e quindi sulla digitalizzazione dei dati sanitari e finalizzato al raggiungimento degli obiettivi posti dal PNRR per un’implementazione della sanità digitale in termini di innovazione e sviluppo".