«In passato si dava per scontato che la vita fosse il valore supremo. Mentre ci possono essere circostanze per le quali le persone ritengono che la vita sia un valore subordinato ad altri tipi di valori. In questo senso si colloca il consenso informato all’atto medico».
Il professor Maurizio Mori, docente di Bioetica alla facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Torino e fondatore e direttore della rivista “Bioetica. Rivista interdisciplinare”, pubblicata da Vicolo del Pavone, editore di Piacenza, è stato ospite al Festival del diritto di un incontro voluto dall’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Piacenza. Introdotto dalla direttrice di Telelibertà, Nicoletta Bracchi, Mori ha sottolineato come parlare di consenso sia come parlare del diritto di voto.
Tante le domande dei presenti, a palazzo Galli. A concludere l’incontro è stato il dottor Augusto Pagani, presidente dell’Ordine dei medici di Piacenza. «I medici sono uomini e donne come gli altri – ha detto -. La differenza è che il medico mette la sua esperienza al servizio del cittadino, che ha bisogno in quel momento di cura. Cerchiamo di fare un’opera di divulgazione sull’etica professionale, in momenti di riflessione come quello proposto oggi, ma altrettanto importante è il dialogo con i cittadini. Insieme medico e paziente possono cercare la miglior soluzione possibile».