Il 21 Aprile 2012 si è svolto il Convegno “La Medicina difensiva tra deontologia, norme giuridiche e la tranquillità dell’anima”, organizzato dall’OMCeO di Piacenza con la collaborazione dell’ Ordine degli Avvocati e della Associazione dei Medici Legali di Piacenza e con il patrocinio della Azienda Sanitaria Locale di Piacenza.

Ospitato dalla Banca di Piacenza, che ha offerto all’Ordine la sua confortevole sala congressi della Veggioletta, un folto pubblico di medici e avvocati il 21 aprile ha partecipato al primo convegno, di rilevanza deontologico-sociale, organizzato dal nuovo consiglio OMCeO. Moderati dal medico-legale Valdini e dal direttore di “Libertà” Rizzuto, hanno parlato di medicina difensiva il prof. Fabio Buzzi (dell’Università di Pavia), l’avv. Dario Mazzoni (del Foro di Piacenza), e i colleghi piacentini Andrea Bianchi, Enrico Sverzellati, Umberto Gandi, Annamaria Greco e Sergio Orlando, non che i farmacologi Simonetta Radici e Gianluigi Poli. Pregnanti e urgenti gli aspetti trattati, e per la valenza socio-economica e per i riflessi deontologici: dalle motivazioni che sono alla base del fenomeno (Buzzi) al concetto di appropriatezza dell’atto medico (Mazzoni), dalla presa di coscienza che le risorse non sono infinite (Bianchi) al problema dei farmaci equivalenti (Sverzellati, Gandi, Radici e Poli), dal rispetto di protocolli e linee guida (Greco) alla realtà della quotidianità ospedaliera (Orlando). La giornata ha poi trovato la sua sintesi nelle parole dei presidenti OMCeO Pagani e dell’Ordine forense Mingardi.

Il senso del convegno lo troviamo nella breve presentazione di Valdini, che integralmente riportiamo:
“La giornata odierna è dedicata allo studio di un concreto problema morale e metodologico che coinvolge la vita di tutti: sani e malati, medici e pazienti, autorità politiche ed economiche, spettatori ed attori. E questo coinvolgimento è compiutamente testimoniato dalla presenza di un importante esponente di quella importante espressione della nostra società che è la stampa locale, voce appunto della nostra società. Ringrazio, quindi, il direttore di Libertà di avere accettato di moderare il cammino che oggi faremo insieme, l’esame che insieme faremo di questa realtà che è la MEDICINA DIFENSIVA. Discuteremo sul come nasce, si alimenta e cresce questo malessere ingravescente del mondo medico, sconosciuto sino a non molti anni fa, quando la medicina era ancora un’arte. Da arte è diventata professione, poi mestiere; ora rischia di divenire solo un’occupazione, incastrata tra cartellini da timbrare, note AIFA, campi informatici ecc. La medicina difensiva (che sarebbe più appropriato chiamare MEDICINA IN DIFENSIVA, in quanto sta sulla difensiva) è una malapianta che nasce e cresce nel terreno della diffidenza, quando il rapporto medico-paziente dovrebbe invece basare su una fiducia reciproca senza riserve, e sottolineo reciproca e senza riserve. Se il sospetto sostituisce la fiducia, crolla l’impalcatura su cui regge la cura della persona, perché la curaabbisogna, per la sua efficacia, di fede nella cura medesima (l’effetto placebo insegna), e la fede si concretizza nell’abbandonarsi dell’uno nell’altro.

Si diceva: problema morale e metodologico; morale nella misura in cui l’eccesso di esami inutili, coi costi che comportano, erode le risorse, sempre più povere, togliendo a chi ha bisogno; metodologico per l’agire medico contro o fuori dalle indicazioni, che poi discendono dalla dottrina, da quel sapere medico frutto di studi ed esperienza, l’esperienza dei maestri e quella personale. Per cause che meglio chiariranno i relatori, il medico oggi é sempre più tentato a proteggere la propria persona dagli attacchi – qui non importa sapere se giustificati o meno – della cosiddetta utenza, per vera o falsa malpratica: TAC encefalo per ogni banale mal di testa, ECG per ogni dolorino intercostale, Rx torace per ogni colpo di tosse...appare chiaro come, moltiplicandosi le richieste, immutate le risorse, si allunghino le liste d’attesa, a danno di altri ben più seri malati.”.

Nascita e crescita della medicina difensiva dal “secondo scienza e coscienza” al condizionamento mediatico
Prof. Fabio Buzzi, Ordinario di Medicina Legale, Università di Pavia

I confini giuridici del concetto di appropriatezza
Avv. Dario Mazzoni, Avvocato inPiacenza
Dr. Michele Tringali, Direzione Sanità Regione Lombardia

Gli accertamenti laboratoristico strumentali, le cure e le risorse umane ed economiche
Dott. Andrea Bianchi, Direttore Generale AUSL Piacenza

I farmaci equivalenti tra verità e menzogna:
dalla parte di chi paga
Dott.ssa Simonetta Radici, Farmacologa AUSL Piacenza
Dott. Enrico Sverzellati, Direttore Assistenza Primaria Distretto Ponente AUSL Piacenza

dalla parte di chi compra
Dott. Umberto Gandi, Medico di Medicina Generale, Piacenza
Prof. Gianluigi Poli, Farmacologo Clinico, Parma

Le linee guida e i protocolli: corazze d’acciaio o di cartone?
Dott.ssa Annamaria Greco, Direttore U.O. Medicina Legale AUSL Piacenza

L’ospedaliero tra incudine e martello
Dott. Sergio Orlando, Direttore U.O. Medicina Area Critica P.O. Piacenza

E allora che fare?
Sintesi conclusiva dei Presidenti
Dott. Augusto Pagani, Presidente dell’OMCeO Piacenza
Avv. Graziella Mingardi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati Piacenza 

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