Si è concluso nei giorni scorsi il secondo anno del corso triennale di Etica Medica, organizzato a Piacenza dall’Ordine dei Medici provinciale con la collaborazione della Società Bio-Giuridica Piacentina e del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino (cattedra di bioetica).
A dirigerlo il professor Maurizio Mori, ordinario di bioetica all’università di Torino, coadiuvato dal condirettore dottor Marcello Valdini, medico-legale e presidente della Società Bio-Giuridica Piacentina. Dopo il primo ciclo di lezioni dedicato all’approfondimento delle diverse prospettive etiche, il secondo anno di corso ha affrontato i temi del rapporto medico-paziente e del fine vita. Questioni come quella del dire la verità al paziente, del testamento biologico, della sospensione delle terapie e dell’eutanasia, della morte cerebrale e della donazione di organi, della creazione di organi transgenici, della sperimentazione clinica, nonché i problemi dell’obiezione di coscienza e, più in generale, del ruolo della deontologia come faro della attività professionale. Tematiche sviluppate nel corso di sei incontri, ospitati dalla Sala Convegni “Veggioletta” della Banca di Piacenza dal 5 marzo all'11 giugno; in cattedra i principali bioeticisti italiani, di diverso orientamento per consentire un confronto interdisciplinare e pluralistico.
Quest’anno il corso ha inoltre visto la partecipazione di Beppino Englaro, che ha portato la propria testimonianza sollecitando la riflessione teorica, di Carlo Alberto Defanti, uno dei più accreditati neurologi che ebbe in cura Eluana Englaro, e di Cesare Galli, scienziato di fama internazionale che ha illustrato le più avanzate tecniche in campo biomedico circa i trapianti. Il corso triennale di Etica Medica è un’eccellenza nel campo della formazione socio-sanitaria: “Si tratta - spiegano Mori e Valdini - di uno dei primi in questo settore, il primo ad offrire un corso integrato su tre anni che consente ai partecipanti non solo di “avere un’idea” di ciò che si dice sui temi in esame, ma di approfondirli acquisendo strumenti propri per cominciare a muoversi nel campo”. Il numero dei corsisti è cresciuto ed è in fase di preparazione il terzo ed ultimo anno, che partirà all’inizio del 2017 e tratterà dei temi d’inizio vita e riproduttivi: dall’aborto, alla fecondazione assistita, alla gravidanza per altri, fino alle cellule staminali e alla clonazione.
“Secondo l’impostazione data, le lezioni sono tenute da docenti di riconosciuta autorevolezza accademica, in stile interdisciplinare e aperto al pluralismo etico in modo da favorire il confronto delle posizioni e offrire un ventaglio di prospettive e metodologie sul piano teorico”. “L’obiettivo, infatti, - concludono Mori e Valdini - non è affermare specifiche posizioni, ma offrire gli strumenti per permettere alle persone di capire meglio i problemi e fare le proprie scelte in modo consapevole”. Il corso, come già avvenuto per il primo anno, ha visto il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano che ha messo a disposizione, nell’ambito delle iniziative correlate al progetto “Manteniamo i cervelli in Italia”, dodici borse di studio destinate a giovani laureati in Medicina e Chirurgia o Odontoiatria e tre a candidati non medici.