“Le sostanze non vi rendono liberi, ma solo schiavi”. E’ il monito lanciato da medici ed esperti ai tanti giovani che sabato 19 marzo hanno riempito Palazzo Galli in occasione dell’incontro pubblico organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Piacenza, quarto ed ultimo appuntamento dell’iniziativa “I medici parlano di salute, ambiente e stili di vita”, promossa con il patrocinio di Comune, Provincia e Ausl, per informare e sensibilizzare su alcuni grandi temi inerenti la salute.
Davanti agli studenti degli istituti “Romagnosi”, “Marcora” e “Cassinari” si è parlato di rischi e danni dovuti al consumo di droghe alcol e fumo. “Con questa iniziativa - ha presentato l’incontro il Presidente di OMCeO Piacenza Augusto Pagani - cerchiamo di onorare il nostro compito istituzionale di occuparci in maniera concreta di tutto ciò che è correlato alla salute”. “Trattiamo di un tema importante: obiettivo dell’appuntamento è dare informazioni utili ed un aiuto per proteggere la propria salute e conoscere i rischi correlati all’uso di sostanze”. Un ringraziamento all’Ordine dei Medici di Piacenza è arrivato dal sindaco Paolo Dosi, che ha portato il proprio saluto a nome dell’amministrazione comunale: “Si tratta di iniziative in grado di aiutare la nostra comunità a riflettere. Oggi parliamo di stili di vita che in tanti casi sfociano nella dipendenza, un argomento che mette in gioco valori come quello della libertà: pensiamo di sentirci liberi nello scegliere alcuni “vizi”, che, dopo un apparente piacere iniziale, creano dipendenze con tutti i problemi personali e sociali che ne conseguono”.
I RISCHI DEL FUMO - 80mila decessi annui in Italia, di cui 27mila nella media età. Con questi numeri il dottor Pietro Bottrighi ha aperto il suo intervento sul fumo. Fumo che rappresenta la prima causa di malattia evitabile nel mondo secondo l’Oms: “Chi fuma ha un’aspettativa di vita ridotta di 7 anni rispetto a chi non fuma - ha ricordato Bottrighi, sottolineando come all’interno di una sigaretta di trovino circa 4mila sostanze. “Il fumo è causa di cardiopatie, tumori, ictus, fino all’impotenza e alla bronchite cronica”. Gravi, nel caso di donna in gravidanza, anche i rischi per il nascituro: “Possono presentarsi problematiche di basso peso alla nascita, respiratorie, e cerebrali”. Sono tanti, invece, oltre ai benefici sulla salute, i buoni motivi per abbandonare la sigaretta: “Per una propria soddisfazione personale, per aver vinto una prova e avere una sensazione di vera libertà, per dare il buon esempio alle persone che ci circondano”.
“LE DROGHE ALTERANO IL NOSTRO MONDO” - Le sostanze di abuso hanno la capacità di alterare tutto il nostro mondo: questo il messaggio lanciato dalla dottoressa Elena Molinaroli, medico tossicologo del Sert di Piacenza, che ha evidenziato come spesso i giovani utilizzino stupefacenti in maniera impropria, pensando di non avere problemi: “In realtà il nostro organismo si modifica nel tempo, e le sostanze bloccano questa evoluzione”. “Ciò comporta per chi le assume alterazioni nel comportamento e nelle relazioni con gli altri: in particolare le nuove sostanze di natura chimica hanno poteri importanti e gravi, con conseguenze molto spesso sottovalutate”. “In tante occasioni, dopo il primo contatto con la sostanza, si crea una sorta di innamoramento che porta la persona ad utilizzarla di nuovo per coprire ciò che non riesce a fare senza di essa. Tutto ciò avrà ripercussioni sulle proprie azioni, sulle scelte, sui rapporti interpersonali”.
L’UNITA’ DI STRADA - L’opera del progetto Unità di Strada è stata al centro dell’intervento del coordinatore regionale Marco Battini: “Le droghe esistono dalla nascita del mondo, immaginare una società che ne sia priva è impossibile: dobbiamo capire come convivere con questo sistema, il che non vuol dire accettarlo ma cercare di dare risposte”. “La quasi totalità delle persone che incontriamo nei contesti di strada - ha spiegato Battini - non ha la percezione di avere un problema, e la maggior parte di coloro che consumano sostanze non ha un problema di dipendenza: la droga o l’alcol forniscono loro una risposta ad un bisogno, noi dobbiamo provare a capire le motivazioni alla base di questa richiesta”.
I RISCHI ALLA GUIDA - Di prevenzione ha parlato Ettore Guidone, comandante della polizia stradale di Piacenza, che ha mostrato le testimonianze di due ragazzi coinvolti in gravi incidenti stradali: “La guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti è pericolosa non solo per chi conduce fisicamente il veicolo, ma anche per chi è con lui e per tutti gli utenti della strada: tanti si sono purtroppo trovati vittime inconsapevoli dei comportamenti delittuosi di altri”. Guidone ha ricordato come la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sia un reato punito con pene severe, ulteriormente inasprite dalla nuova legge sull’omicidio stradale, che prevede la reclusione fino a 12 anni e la revoca della patente per 15 anni. “Prestate sempre attenzione alle persone con cui vi mettete in auto - ha aggiunto rivolgendosi ai ragazzi, ai quali ha elencato alcune semplici, ma fondamentali, regole di sicurezza alla guida: “Non distrarsi, non guardare il telefono cellulare e indossare sempre le cinture, dispositivi che salvano la vita”.
I RISCHI DELLE NUOVE DROGHE - Andrea Magnacavallo ha portato la sua esperienza come direttore del pronto soccorso dell'ospedale di Piacenza: "Secondo i dati degli ultimi 4-5 anni, circa il 5 per cento degli accessi registrati sono correlati, direttamente o indirettamente, all'assunzione di alcol o stupefacenti; nell'ultimo periodo abbiamo rilevato una diminuzione di overdose da droghe pesanti, ma un aumento delle intossicazioni da sostanze come alcol, cannabis ed “Ecxtasy”. Magnacavallo ha parlato di alcuni dei problemi emergenti, dal poliabuso, vale a dire l’assunzione di più sostanze insieme, come alcolici e cannabis per arrivare allo “Spedball”, un mix di cocaina ed eroina, alla pericolosità dei preparati usati come “taglio” per gli stupefacenti, fino alle nuove droghe: “Negli ultimi anni sono state introdotte oltre 600 nuove sostanze psicotrope, di natura sintetica o anche vegetale: sono potenti, tossiche e soprattutto dalla composizione non dichiarata”.
LA SINDROME “DEL TELECOMANDO” - "Si comincia per star bene, si prosegue per non star male". Così ha riassunto il "rapporto" con le droghe il direttore del Sert Antonio Mosti. Un concetto esemplificato da quella che Mosti chiama la "sindrome del telecomando": "Il telecomando ha tanti tasti che posso premere quando mi pare e piace, è sempre disponibile, posso usarlo da solo, ho sempre il controllo dei programmi; il problema sorge quando senza telecomando inizio a stare male". “Il termine anglosassone che indica la dipendenza, "addiction", - ha spiegato - deriva dal latino "addicere": l’addictus era colui che contraeva un grosso debito e sul quale il creditore aveva un potere di fatto assoluto; la dipendenza patologica ha proprio questa caratteristica, rende definitivamente schiavi".
FATTORI DI RISCHIO E PROTEZIONE - Ma cosa facilita l'uso delle sostanze e quali invece i fattori cosiddetti "di protezione"? Lo ha spiegato Giorgio Chiaranda attraverso l'immagine dell'individuo inserito all'interno di cerchi concentrici: dal più esterno, che rappresenta la società e la comunità in cui la persona è inserita, a quelli più ristretti nei quali sono inseriti la scuola o l’ambiente di lavoro, fino alla famiglia. "Se nei cerchi più esterni i fattori di rischio e protezione riguardano il modo in cui l’utilizzo di sostanze è visto, le diseguaglianze sociali, il supporto che un individuo può trovare, in quelli più interni vi sono elementi come la famiglia, in grado di fornire norme capaci di mettere in guardia sull’uso di sostanze, o, al contrario, essere fonte di problematiche tali da spingerne all’uso”. Per questo la prevenzione mira soprattutto a potenziare i life skills, o abilità di vita: "Si tratta di quelle competenze, dalla capacità di prendere decisioni di risolvere i problemi, fino alla gestione delle emozioni e dello stress, indispensabili per saper prendersi cura di sè, del proprio contesto e della propria vita relazionale". Quando si mette in atto un intervento per prevenire l’uso di sostanze o il dilagare delle dipendenze è necessario quindi intervenire sul contesto: “Non solo rendere più difficile il reperimento e utilizzo delle sostanze, ma soprattutto creare un ambiente che vada incontro al benessere psico-fisico delle persone e consenta loro di sviluppare competenze, frutto di un adeguato equilibrio tra l’esposizione ai fattori di rischio e il supporto che si può trovare da parte della comunità”.
Come nei precedenti appuntamenti, l’incontro è supportato da un video di informazioni e consigli disponibile sul canale YouTube. Grazie al contributo di Generali-INA Assitalia sono stati realizzati 22mila pieghevoli, curati da Luca Gionelli, distribuiti, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale, dell’Ausl e di Federfarma, in scuole, presidi e studi medici e farmacie. “Purtroppo - ha denunciato il Presidente Pagani - abbiamo saputo che un numero considerevole di pieghevoli non sono stati consegnati dalle Poste a cui erano stati affidati. E’ un grave disservizio, visto l’impegno, non solo in termini economici, richiesto per la loro realizzazione”. Novità di questo appuntamento, la possibilità di effettuare alcuni semplici test per valutare una eventuale dipendenza patologica: il tutto grazie al codice QR inserito all’interno del pieghevole, che è possibile scansionare attraverso qualunque smartphone.